Quale è il rapporto tra i giovani e il gioco d’azzardo? La risposta la danno i numeri. Quelli rilevati dallo Studio ESPAD®Æ condotto dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR (il Consiglio Nazionale delle Ricerche) come abbiamo spiegato qui.
ESPAD®Italia sta per European School Survey Project on Alcohol and other Drugs – Italy ed è l’importante ricerca sugli stili di vita e sui comportamenti a rischio legati all’uso di alcool, tabacco, cannabis, altre sostanze psicoattive e al rapporto con il gioco d’azzardo, i videogiochi e i social media tra gli studenti e le studentesse di età compresa fra i 15 e i 19 anni, frequentanti le scuole superiori italiane.
I dati del 2022 sul gioco d’azzardo li commenta per noi la dott.ssa Sabrina Molinaro che è la responsabile della Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa, il più grande istituto biomedico di ricerca a indirizzo clinico del CNR.
Ne emerge che il dato italiano sulla prevalenza del gioco d’azzardo tra gli studenti è superiore alla media europea e che il gambling è cresciuto fra i giovanissimi e soprattutto, per la prima volta, tra le giovanissime.
Nel 2022 il gioco d’azzardo ha segnato un aumento notevole anche fra i più giovani…
… sì, abbiamo registrato un deciso aumento del consumo da gioco d’azzardo fra i giovanissimi, soprattutto, come si può facilmente immaginare, online. L’altro dato rilevante è che è aumentato in particolare il numero delle ragazze che azzardano. Si tratta di un dato nuovo, in quanto storicamente il gambling fra i giovani è sempre stato molto più diffuso nei maschi.
A cosa si deve questa novità?
All’aumento dell’offerta di gioco in generale e alla progettazione di giochi targettizzati sul genere femminile. Se infatti i maschi sono più propensi alle scommesse, soprattutto sportive, sia offline che online, le femmine preferiscono, a parte il Gratta&Vinci, giochi come il Burraco e le lotterie. Online invece le ragazze giocatrici sembrerebbero preferire sempre il Gratta&Vinci, seguito dal Bingo.
I giovani dunque giocano anche offline?
Sì, anche se meno che online. Hanno appeal sia i classici Gratta&Vinci che le slot machine e le VLT. Infatti, anche se i giovani intervistati ci hanno detto di giocare prevalentemente a casa propria o da amici, un buon numero, soprattutto di maschi, in realtà frequenta le sale slot, mentre le ragazze preferiscono i bar. Tutti comunque hanno un luogo dove giocare e soprattutto trovano il tempo per farlo, anche tutti i giorni, perché, ci hanno detto, in 10 minuti riescono a giocare a molti tipi di azzardo… a scuola, all’intervallo oppure in fila al supermercato o in attesa del tram.
I giovani cosa usano per giocare online?
Prevalentemente, come si può immaginare, il proprio smartphone con un account personale. Dato allarmante, visto che si tratta per la maggior parte di minorenni che quindi non dovrebbero avere un account sui siti che vendono azzardo. Abbiamo comunque un buon 33,8% che usa anche il pc, sia fisso che portatile, mentre un 20% utilizza l’account di un maggiorenne, spesso un genitore. Altro dato allarmante. Rispetto all’utilizzo di un account di un maggiorenne, tra i giocatori online, il 13,2% usa quella del padre/madre, il 6,7% quello del fratello/sorella e il 29,9% quello di un maggiorenne (altri parenti, amici).
In questo quadro che, tra le altre cose, dovrebbe interrogarci sullo scarso controllo che la comunità adulta esercita sui più giovani, c’è qualche buona notizia?
Un terzo degli intervistati ha ricevuto un ‘no’ dagli esercenti che si sono rifiutati di vendere loro azzardo. La maggior parte sono gestori dei bar/tabacchi e degli esercizi pubblici.
Quanta consapevolezza hanno i ragazzi in merito a cosa sia l’azzardo e ai rischi che comporta?
Molto bassa per quanto riguarda la conoscenza di quali siano i giochi vietati ai minori di 18 anni; per il resto abbiamo rilevato che più il giocatore presenta un profilo a rischio, più è vittima della dispercezione del rischio stesso. In altre parole la consapevolezza è inversamente proporzionale al fattore di rischio.
Cosa si intende per profilo a rischio?
Con profilo a rischio ci riferiamo a una persona che può essere più facilmente vittima del gambling rispetto alla media a causa di una serie di fattori sia personali, ma soprattutto ambientali, cioè riferibili al contesto in cui vive. Per quanto riguarda i ragazzi in modo specifico, abbiamo rilevato una serie di fattori di rischio che li rendono particolarmente fragili e dunque più esposti. Il primo elemento in assoluto è il rapporto con i genitori. Quanto più manca una presenza educante e quanto più i ragazzi sono insoddisfatti del rapporto con la madre e/o con il padre, tanto più il rischio aumenta. Anche perché spesso si tratta di ragazzi che hanno libero accesso al denaro. E ovviamente senza soldi non puoi giocare! Inoltre ci sono giovani che non sono soddisfatti della condizione economica della propria famiglia, anche se generalmente non si tratta di persone svantaggiate o in difficoltà finanziarie. Si tratta dunque del percepito dei ragazzi che peraltro non ha a che fare con differenze sociali rilevanti. Infine spesso il gambling è associato ad altre dipendenze, in particolare all’uso di droghe e di alcol, oltre a comportamenti violenti e a problemi scolastici.
Perché stiamo vivendo questa che possiamo a tutti gli effetti considerare una emergenza che riguarda i giovanissimi?
L’impressione che abbiamo, dati alla mano, è quella dell’esistenza nelle vite dei ragazzi e delle ragazze di un continuum tra gaming e gambling, ossia tra videogiochi e azzardo, che si vanno sempre più sovrapponendo e mescolando. In questa generazione che, come abbiamo detto, soffre di elementi di fragilità diffusa, manca la percezione e di conseguenza la consapevolezza della diversità fra i due ambiti, quello del gioco e quello dell’azzardo. Nella fluidità a cui l’online abitua infatti e che per i nativi digitali è una condizione ‘naturale’, i ragazzi passano, senza pensarci troppo, dai videogiochi all’azzardo così come passano da YouTube a Tik Tok… Senza poi contare la responsabilità che hanno le loot box che sono vere e proprie scommesse.
Per approfondire il tema delle dipendenze comportamentali nei giovani qui il report Dipendenze comportamentali nella Generazione Z: uno studio di prevalenza nella popolazione scolastica (11-17 anni) del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sempre sull’emergenza giovani e azzardo anche Nomisma ha dato l’allarme qui.
Infine per approfondire la correlazione tra gaming e gambling qui.
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