Sono 5.700.000.000 gli euro spesi in Toscana per l’azzardo ogni anno. Per far fronte a questa pandemia da gioco c’è Game-L-Over, il progetto di informazione e prevenzione, rivolto non solo ai giocatori d’azzardo e ai loro familiari, bensì all’intera comunità.
Presente in 12 città toscane con sportelli di ascolto e di orientamento e con un’attività di monitoraggio del territorio, Game-L-Over è realizzato nell’ambito del Piano di Contrasto al gioco d’azzardo della Regione Toscana. L’obiettivo è informare e sensibilizzare rispetto ai rischi legati alle diverse forme di gioco d’azzardo.
Titolare del progetto è Anci Toscana, mentre il soggetto attuatore è composto da enti appartenenti al CNCA Toscana:
- Federsanità Toscana
- Cooperativa Sociale San Benedetto
- Cooperativa Sociale CAT
- Cooperativa Sociale Arnéra
- Cooperativa Sociale Il Cammino
- Associazione Progetto Arcobaleno
- C.E.I.S. di Lucca
- Gruppo C.E.I.S.
- Associazione DOG di Arezzo.
diffusione capillare in toscana
«Con questa squadra di enti del terzo settore copriamo tutti i territori della Regione e siamo presenti in tutte le Provincie» spiega Giacomo Del Sala, coordinatore di Game-L-Over per la Cooperativa Sociale CAT.
Game-L-Over «è la prosecuzione di un progetto che faceva parte del vecchio Piano di Contrasto al gioco d’azzardo regionale. Abbiamo fatto un lavoro capillare di mappatura e registrazione dei luoghi
di gioco, utilizzando Google My Maps.
Questo ha dato vita a uno strumento che, in maniera molto chiara e intuitiva, illustra la densità della possibilità di giocare d’azzardo. Adesso stiamo facendo un lavoro altrettanto capillare di sensibilizzazione, rivolto a tutta la popolazione, perché il bisogno di informazioni corrette è molto più diffuso di quello che si possa pensare. Inoltre non c’è la consapevolezza di che cosa comporti davvero il gioco d’azzardo».
L’impegno di Game-L-Over è fare chiarezza su che cosa sia azzardo e su che cosa non lo sia, su quali siano
i rischi, non solo per chi gioca e per i familiari, ma per tutta la popolazione. «L’intera comunità infatti paga
il prezzo di quei 5.700.000.000 gli euro spesi in Toscana per l’azzardo ogni anno. Stiamo insomma cercando
di abbattere una per una tutte le false credenze in merito al gioco d’azzardo. Tutto questo è possibile anzitutto grazie al lavoro degli educatori di strada».
il lavoro degli educatori di strada
La cooperativa sociale CAT ha una esperienza trentennale di educativa di strada nelle diverse dipendenze, «con Game-L-Over intercettiamo
i giocatori nei luoghi in cui giocano. Inoltre abbiamo aperto 12 sportelli su tutto il territorio regionale e riusciamo a intercettare chi ha bisogno anche online, tramite il nostro sito e i canali Facebook e Telegram. I
l progetto inoltre prevede la realizzazione di almeno due eventi e 10 micro-eventi di sensibilizzazione rivolti a tutta la popolazione per ogni zona coinvolta».
Game-L-Over è impegnato a fare cultura sul gioco e sul gioco d’azzardo «per esempio abbiamo coinvolto maestri di scacchi per evidenziare quale sia la differenza tra i giochi di abilità e i giochi d’azzardo,
ovvero quelli dove è il caso a determinare il risultato oppure proponiamo film e libri a tema. Lavoriamo insomma per diffondere su larga scala informazioni di qualità e buone prassi e cerchiamo di intercettare richieste e bisogni attivando tutta la rete di servizi presente sul territorio».
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