Gestire le spese quotidiane, avendo sempre sotto controllo entrate e uscite, ossia quanto denaro si ha realmente a disposizione e dunque quanto ci si può permettere di spendere. Questa è la prima regola necessaria per chi vuole evitare il rischio di andare in rosso e di indebitarsi, anche se non gioca d’azzardo.
Fare debiti e rimanerne incastrati è molto più facile e diffuso di quanto si pensi, in qualsiasi condizione si viva.
E lo è anzitutto, perché manca una conoscenza economica di base, ossia una Educazione Finanziaria.
La conoscenza finanziaria è, infatti, il miglior anticorpo alla vulnerabilità economica, ancora più necessario in tempi di incertezze e di crisi globali. Se conosci, puoi scegliere con consapevolezza.
Per questo motivo Se questo è un gioco dedica particolare attenzione a indebitamento e usura.
Finanziamenti, debiti e risparmi degli Italiani
Da una indagine condotta dall’Ocse del 2020 l’Italia risulta fra i Paesi con il più basso livello di alfabetizzazione finanziaria nel mondo. Tanto per intenderci su cosa significhi nella pratica, possiamo provare a rispondere alle tre domande con grado di complessità leggermente crescente che l’Ocse ha sottoposto al campione di persone preso in esame. Queste domande rappresentano una buona indicazione sulle conoscenze di base che dovremmo avere per essere davvero padroni delle nostre finanze e realmente consapevoli delle nostre scelte in merito alla gestione del nostro denaro.
- Se presti 25 euro e il giorno dopo ti viene restituita la stessa somma, qual è il tasso di interesse?
- Se versi 100 euro in un conto corrente che ti rende il 2% annuo, quale sarà la somma disponibile dopo un anno?
- Quale sarà la somma disponibile dopo 5 anni?
Ne è emerso che solo 1 Italiano su 2 ha una conoscenza base del concetto di tasso di interesse. In questo quadro, i giovani e le persone con reddito più basso rappresentano le due categorie – spesso sovrapposte – che tendono a soffrire di più le conseguenze di una carente alfabetizzazione finanziaria.
I più giovani infatti sono esposti ogni giorno a un rischio di eccessivo e inconsapevole indebitamento a causa delle svariate possibilità di pagamenti online facili, immediati e soprattutto rateizzabili.
Chi poi ha un reddito basso spesso ha anche maggiori difficoltà a conoscere e quindi a usare nel modo corretto i prodotti finanziari: dal semplice conto corrente elettronico a piani di investimento o di previdenza.
Chi ha scarse conoscenze finanziarie ha più probabilità di arrivare a fine mese con difficoltà.
Lo dicono i numeri: 59% contro il 38% di chi è competente. Le persone indebitate nel nostro Paese, secondo gli ultimi dati a disposizione che si riferiscono al 2022, sono 22,5 milioni, in aumento
di circa 1,6 milioni sul 2021, e pagano una “tassa” media di 305 euro al mese, ossia gli interessi.
Le famiglie indebitate in Italia sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale; di queste 3,5 milioni hanno un mutuo per l’acquisto di una casa.
E non è finita. Nel 2022 46% degli Italiani maggiorenni aveva un finanziamento aperto, più 7,6% rispetto
al 2021 (dati EURISC e Fabi – Federazione autonoma bancari italiani).
A questi numeri vanno aggiunti quelli sommersi di chi è vittima di usura.
In questo conteso va infine segnalato quello che ci comunica l’OCSE relativamente al 2021,
ossia che il risparmio degli Italiani è calato in rapporto alle risorse disponibili; un trend che accomuna
tutti i Paesi europei.
Imparare a gestire le proprie finanze
La prima buona norma che vale per tutti è segnare le entrate e le uscite, cioè quello che si guadagna e quello che si spende, stando attenti affinché le uscite non superino le entrate. Quindi ci sono alcune conoscenze base di economia che tutti dovremmo avere, un po’ come sapere leggere, scrivere e far di conto. Questo permette di poter valutare correttamente l’entità delle proprie risorse economiche e di essere in grado di gestirle, non solo per le spese correnti, ma anche quando si ha la necessità di affrontare grosse spese (l’acquisto di un’auto o di una casa, l’università dei figli…), e pure quando si deve decidere se affrontare una determinata spesa oppure aspettare (un nuovo cellulare, una vacanza…). Infine avere una educazione finanziaria permette di valutare nel modo corretto se è il caso di aprire finanziamenti, ossia di indebitarsi. Oggi, infatti, si possono acquistare a rate molti beni e servizi, ma troppo spesso si sottovaluta l’entità del debito che si sta sottoscrivendo. Quindi dobbiamo sempre valutare se l’acquisto che stiamo per fare ce lo possiamo permettere e se vale la pena chiedere un prestito o aprire un finanziamento…. che poi sono la stessa cosa: non dimentichiamoci mai degli interessi! Infine se giochi d’azzardo, in qualsiasi misura, stai perdendo denaro e rischi di indebitarti.
Ogni prestito ha degli interessi. Ogni prestito ci mette nella condizione di avere debiti.
Dunque per prima cosa dobbiamo sempre informarci.
Se questo è un gioco è disponibile a indirizzarti verso chi può rispondere
alle tue domande e aiutarti in caso di bisogno.
Le 6 domande anti-indebitamento
1. Quali sono i miei obiettivi finanziari a breve e a lungo termine?
2. Di quanto denaro dispongo?
Si somma il denaro depositato sul conto corrente più quello investito più il patrimonio immobiliare. Da questa somma si sottragono i debiti (questo lo si può fare per iniziare e poi si fa un controllo almeno una volta all’anno)
Quindi vanno monitorati i flussi di cassa, ossia le entrate (a partire dallo stipendio) e le uscite, ossia le spese. Quindi ogni mese va fatta la differenza fra le entrate e le uscite per verificare se stai risparmiando oppure se stai intaccando i tuoi risparmi.
Infine va analizza ogni spesa per capire se stai spendendo in bisogni primari e reali oppure se stai eccedendo in spese verso bisogni superflui.
Per fare questo serve un semplice quaderno dei conti cartaceo o digitale.
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3. Sto risparmiando così da essere coperto in caso di spese impreviste? Se sì, quanto sto risparmiando?
Negli Stati Uniti lo chiamano l’ombrello per i “rainy days”, il riparo per i giorni di pioggia., ossia una somma di denaro sempre disponibile in forma liquida in caso di imprevisti, urgenze o incidenti di qualsiasi tipo (auto in panne, caldaia che non funziona più, dente rotto o apparecchio del figlio, spese mediche impreviste…). Non si tratta di un grande patrimonio, ma di una somma salvagente.
4. Sto risparmiando per il lungo periodo?
Sistemato il paracadute di emergenza, dovresti guardare un po’ più lontano, soprattutto se hai piani o bisogni come la ristrutturazione della casa, lo studio dei figli, l’integrazione della pensione. Puoi cominciare ad accantonare una piccola somma mensile, magari investendola nel modo giusto. Un buon obiettivo è destinare il 10% del proprio reddito al futuro. Per farlo serve la giusta mentalità: non pensare ai risparmi come ciò che avanza”dalle spese, ma stabilisci a priori la tua percentuale di risparmio e sottraila dal tuo budget a inizio mese.
5. Quali sono i miei punti di debolezza (lavoro, famiglia, salute, casa, hoppy, shopping problematico o compulsivo?
6. Se il bilancio è in rosso?
Comincia a mettere in atto questi questi consigli e se segui Se questo è un gioco sai che ci sono sportelli di supporto gratuiti in tutta Italia. Se hai bisogno scrivici. Ti mettiamo in contatto con chi ti può aiutare.
Se vuoi approfondire, abbiamo intervistato per te Luigi Ciatti, presidente dell’Ambulatorio Antiusura di Confcommercio Roma (Lazio) e collaboratore di Fondazione Adventum, che per Se questo è un gioco ci guida nel percorso di conoscenza su indebitamento, sovraindebitamento e usura: qui e qui.
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