Luigi Ciatti: “Dove e come aiutiamo le vittime di usura” 

da | 23 Novembre 2022

L’usura va anzitutto prevenuta ma, quando questo non succede, ci sono strumenti e luoghi per aiutare le vittime. Prima di tutto però servono le persone. Professionisti come Luigi Ciatti, presidente dell’Ambulatorio Antiusura di Confcommercio Roma (Lazio) e collaboratore di Fondazione Adventum, che per Se questo è un gioco ci guida nel percorso di conoscenza su indebitamento, sovraindebitamento e usura.

Come prevenire l’usura

Il primo passo è l’educazione finanziaria, quantomai urgente in un Paese in cui mediamente la popolazione non ha conoscenze economiche tali da poter capire come non cadere nel debito e non procrastinarlo. L’educazione finanziaria viene svolta in luoghi come l’Ambulatorio Antiusura che infatti arruola fra i suoi professionisti anche esperti finanziari e commercialisti. «Fa parte dell’educazione finanziaria non solo la conoscenza su come gestire il denaro e le spese, ma anche di quali strumenti la società capitalista mette in campo per spingere le persone a consumare, fino a indebitarsi» spiega Ciatti.

Un esempio è lo strumento della carta revolving, una carta di credito che consente di rateizzare il rimborso degli acquisti per più mesi, comportando il pagamento degli interessi sulla somma prestata, e che si può ottenere anche senza busta paga. La carta revolving si usa dunque come una prepagata che si richiede presso la propria banca, la quale ha il compito di attivarla. Una volta attivata, si può spendere l’intero importo. Generalmente il contratto di finanziamento prevede che, qualora il cliente non paghi un tot di rate, la finanziaria possa risolvere il contratto e chiedere il rimborso immediato di tutto l’importo ancora dovuto dal debitore. Si tratta sempre di prestito di denaro e di restituzione con interessi, ma in questo caso legale.  In questo modo però si cela una spinta al prestito, inducendo implicitamente a perdere il controllo delle proprie risorse economiche.

E poi ci sono i pagamenti a rate. Ogni giorno sempre più spesso ci viene offerta la possibilità di comprare senza il pensiero della spesa, perché ci viene proposto un pagamento a rate con l’inizio dei versamenti dopo un anno dall’acquisto. Tuttavia se non abbiamo la possibilità di pagare oggi non è detto che potremo farlo domani, quando chi ci ha erogato il finanziamento inizierà a pretendere la restituzione con tutti gli interessi.

Per approfondire ti consigliamo di fare un passaggio qui.

Appello alle banche

Le banche per prime dovrebbero fare azione di prevenzione al sovraindebitamento e all’usura: «Le banche, che normalmente si comportano da spettatrici, rispetto alle dinamiche di aiuto e prevenzione, sono in realtà il primo soggetto che intercetta la difficoltà delle persone. Sono loro infatti a gestirne il conto corrente, dunque in ogni momento e nel corso del tempo sanno come il correntista sta gestendo il proprio denaro e se ha problemi. La banca, ogni banca, vede salire la febbre dell’indebitamento e non fa nulla. Se non inviare, quando ormai è tardi, la lettera con la richiesta di rientro del fido, che spinge le persone a cercare i soldi per coprirlo. Ma se non si possono prendere dalle banche, il rischio che li cerchino dagli usurai è altissimo».

Cosa fare dunque? «Basterebbe che in questa famosa lettera con la richiesta di rientro del fido segnalassero gli strumenti di aiuto al debito, come i Fondi di prevenzione dell’usura del MEF e le realtà che se ne occupano. Basterebbe indicare che esiste un’alternativa legale».

Qui trovi materiali molto utili che vanno dalla gestione finanziaria quotidiana ai fondi per estinguere i debiti.

https://www.youtube.com/watch?v=MM7TcyK6NdY

Dove e insieme a chi trovare aiuto

Grazie agli esperti finanziari e ai commercialisti che prestano servizio in luoghi come l’Ambulatorio Antiusura è possibile assistere in modo continuo le persone sovraindebitate e le vittime di usura «cominciando a stilare una lista degli impegni finanziari assunti e delle priorità da affrontare» spiega Luigi Ciatti. L’accompagnamento a una nuova gestione economica, nel caso delle vittime di usura, si somma all’attivazione degli strumenti a sostegno finanziario come il Fondo di Solidarietà. 

Il percorso per uscire dall’usura necessita tuttavia di un passaggio fondamentale, ovvero la denuncia. “Per questo motivo con noi lavorano anche avvocati penalisti, dato che si ha a che fare con atti criminosi e persone criminali, ma anche psicologi che lavorano sul far maturare nella vittima la consapevolezza che l’usuraio non aiuta e non è un amico e accompagnano le vittime nel percorso di analisi del loro passato e di cammino verso una nuova vita». Per questo argomento ti rimandiamo a La vittima di usura è come un tossicodipendente.

0 commenti

Invia un commento

Articoli e approfondimenti

Articoli recenti

Azzardo in Umbria: allarme dipendenze e iniziative locali per contrastarlo

L’Umbria è una delle Regioni italiane con la più alta incidenza di spesa in gioco d’azzardo e di azzardo patologico, ma è anche un territorio che si sta attivando per contrastare il fenomeno. Le ASL locali rafforzano i servizi per le dipendenze, promuovendo campagne di prevenzione nelle scuole, parrocchie e comunità. Il consigliere comunale di Perugia Marko Hromis si batte per una risposta politica più incisiva: propone modifiche ai regolamenti comunali, investimenti in monitoraggio e prevenzione, supporto alle USL e un giro di vite su slot machine e pubblicità.

Libro Nero dell’Azzardo 2024: raccolta record di 157 miliardi

È stata presentata la terza edizione del Libro Nero dell’Azzardo, a cura di CGIL, Federconsumatori e Fondazione Isscon: un’analisi dettagliata sullo stato del gioco d’azzardo in Italia. Nel 2024 la raccolta ha toccato quota 157,4 miliardi di euro, pari al 7,2% del PIL, con una perdita media pro-capite di oltre 3.100 euro. Cresce esponenzialmente l’azzardo online (+12,2%), mentre quello fisico cala leggermente. L’Italia si conferma primo Paese in Europa per volume di gioco e tra i primi al mondo per perdite rapportate al reddito. Il report evidenzia come il settore sia diventato terreno fertile per infiltrazioni mafiose, specie al Sud, e come la regolamentazione attuale rischi di peggiorare la situazione, con misure che favoriscono la diffusione dell’offerta (azzeramento delle distanze dai luoghi sensibili, indebolimento delle ordinanze locali, elusione del divieto di pubblicità).
Gli esperti propongono misure urgenti, tra cui: riduzione dell’offerta e della puntata massima, limiti al tempo di gioco, maggiore trasparenza sui dati, campagne di informazione efficaci per aumentare la consapevolezza dei rischi, e una revisione seria della normativa, oggi frammentata e favorevole al business del gioco. Il messaggio finale è chiaro: non basta dire “gioca responsabilmente”, occorre un cambiamento radicale per contenere un fenomeno che sta minando la salute economica e sociale del Paese

Come riconoscere la dipendenza da gioco d’azzardo in un familiare o un amico: segnali, sintomi e cosa fare

Il gioco d’azzardo può distruggere relazioni, economie e salute mentale. Questo articolo ti guida nel riconoscere i segnali di una dipendenza patologica nel tuo partner, figlio, genitore o amico. Basato su criteri clinici, elenca sintomi emotivi, comportamentali e fisici, con consigli pratici su come affrontare la situazione senza colpevolizzare, proteggendo anche te stesso. Include numeri utili, test di screening e indicazioni per trovare aiuto

storie di gioco

La storia di una moglie che combatte l’azzardo insieme al marito

La storia di Valentina, moglie di un giocatore d’azzardo patologico, racconta il difficile percorso di una famiglia per superare la dipendenza dal gioco. Tra momenti di crisi e speranza, il loro cammino dimostra che con il giusto aiuto e una rete di supporto si può ritrovare la luce in fondo al tunnel. Una testimonianza di forza, resilienza e amore per ispirare chi affronta situazioni simili.

Azzardo Live

Libro Nero dell’Azzardo 2024: raccolta record di 157 miliardi

È stata presentata la terza edizione del Libro Nero dell’Azzardo, a cura di CGIL, Federconsumatori e Fondazione Isscon: un’analisi dettagliata sullo stato del gioco d’azzardo in Italia. Nel 2024 la raccolta ha toccato quota 157,4 miliardi di euro, pari al 7,2% del PIL, con una perdita media pro-capite di oltre 3.100 euro. Cresce esponenzialmente l’azzardo online (+12,2%), mentre quello fisico cala leggermente. L’Italia si conferma primo Paese in Europa per volume di gioco e tra i primi al mondo per perdite rapportate al reddito. Il report evidenzia come il settore sia diventato terreno fertile per infiltrazioni mafiose, specie al Sud, e come la regolamentazione attuale rischi di peggiorare la situazione, con misure che favoriscono la diffusione dell’offerta (azzeramento delle distanze dai luoghi sensibili, indebolimento delle ordinanze locali, elusione del divieto di pubblicità).
Gli esperti propongono misure urgenti, tra cui: riduzione dell’offerta e della puntata massima, limiti al tempo di gioco, maggiore trasparenza sui dati, campagne di informazione efficaci per aumentare la consapevolezza dei rischi, e una revisione seria della normativa, oggi frammentata e favorevole al business del gioco. Il messaggio finale è chiaro: non basta dire “gioca responsabilmente”, occorre un cambiamento radicale per contenere un fenomeno che sta minando la salute economica e sociale del Paese

i nostri esperti

Azzardo in Umbria: allarme dipendenze e iniziative locali per contrastarlo

L’Umbria è una delle Regioni italiane con la più alta incidenza di spesa in gioco d’azzardo e di azzardo patologico, ma è anche un territorio che si sta attivando per contrastare il fenomeno. Le ASL locali rafforzano i servizi per le dipendenze, promuovendo campagne di prevenzione nelle scuole, parrocchie e comunità. Il consigliere comunale di Perugia Marko Hromis si batte per una risposta politica più incisiva: propone modifiche ai regolamenti comunali, investimenti in monitoraggio e prevenzione, supporto alle USL e un giro di vite su slot machine e pubblicità.

Libro Nero dell’Azzardo 2024: raccolta record di 157 miliardi

È stata presentata la terza edizione del Libro Nero dell’Azzardo, a cura di CGIL, Federconsumatori e Fondazione Isscon: un’analisi dettagliata sullo stato del gioco d’azzardo in Italia. Nel 2024 la raccolta ha toccato quota 157,4 miliardi di euro, pari al 7,2% del PIL, con una perdita media pro-capite di oltre 3.100 euro. Cresce esponenzialmente l’azzardo online (+12,2%), mentre quello fisico cala leggermente. L’Italia si conferma primo Paese in Europa per volume di gioco e tra i primi al mondo per perdite rapportate al reddito. Il report evidenzia come il settore sia diventato terreno fertile per infiltrazioni mafiose, specie al Sud, e come la regolamentazione attuale rischi di peggiorare la situazione, con misure che favoriscono la diffusione dell’offerta (azzeramento delle distanze dai luoghi sensibili, indebolimento delle ordinanze locali, elusione del divieto di pubblicità).
Gli esperti propongono misure urgenti, tra cui: riduzione dell’offerta e della puntata massima, limiti al tempo di gioco, maggiore trasparenza sui dati, campagne di informazione efficaci per aumentare la consapevolezza dei rischi, e una revisione seria della normativa, oggi frammentata e favorevole al business del gioco. Il messaggio finale è chiaro: non basta dire “gioca responsabilmente”, occorre un cambiamento radicale per contenere un fenomeno che sta minando la salute economica e sociale del Paese

Compagni di gioco

Combattere l’azzardopatia con il gioco sano

Il progetto Un Po’ di Giochi dell’associazione Hauser Dosolo propone un gioco di ruolo educativo per sensibilizzare sul gioco d’azzardo patologico. In collaborazione con Officina Meningi, hanno creato un’esperienza immersiva dove i giocatori impersonano una banda di ladri alle prese con il “colpo della vita”. Il gioco, pur non parlando esplicitamente di azzardopatia, riproduce fedelmente ambienti e dinamiche tipiche delle sale da gioco, offrendo una riflessione sulle logiche di perdita, indebitamento e dipendenza. Disponibile gratuitamente online, è un esempio virtuoso di come il gioco sano possa diventare strumento di prevenzione e consapevolezza.

8x1000 avventista

Se questo è un gioco è un progetto finanziato grazie ai fondi Otto per mille della Chiesa Avventista. Clicca qui per saperne di più.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.