Quando il gioco non è più un gioco. La dipendenza spiegata da Mauro Croce

da | 15 Maggio 2022

Quando il gioco non è più un gioco (se mai lo è stato), perché il pensiero ricorrente e principale è sempre lì: alle macchinette o al Gratta & Vinci o al casinò online… si tratta di vera e propria malattia. Ormai non fa più differenza a che gioco stai giocando. Basta giocare, ma così ti stai giocando la vita. 

Mauro Croce, psicologo e psicoterapeuta, è uno degli esperti di Disturbo da Gioco d’Azzardo che dà il suo contributo a Se questo è un gioco, mettendo in chiaro i sintomi del gioco d’azzardo patologico e le conseguenze nella vita del giocatore e della sua famiglia.
Sono infatti in media 8 le persone che inevitabilmente vengono coinvolte nel cerchio caldo del disagio del giocatore patologico: il coniuge, i figli che crescono in un clima di sfiducia e paura. E poi c’è l’inevitabile indebitamento che porta all’usura.

https://www.youtube.com/watch?v=deFZOZiqn6M

Nella terza edizione del DSM, il Diagnostic and Statistical of Mental Disorder del 1980, l’American Psychiatric Association (APA) ha introdotto per la prima volta il concetto di dipendenza da gioco d’azzardo, inquadrandola come una nuova categoria all’interno dei disturbi mentali. In questo modo è stato riconosciuto ufficialmente il “pathological gambling” che nel successivo DSM-IV è stato classificato nella sezione Disturbi del Controllo degli Impulsi non classificati altrove.

Si è inoltre stabilito che i sintomi del Disturbo da Gioco d’Azzardo (non necessariamente tutti compresenti) sono:

  • è eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo; 
  • ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata; 
  • ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre o interrompere il gioco d’azzardo; 
  • è irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo; 
  • gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico come sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione;
  • dopo aver perso al gioco torna un altro giorno per giocare ancora, rincorrendo le proprie perdite; 
  • mente ai membri della famiglia, al terapeuta o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo; 
  • ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo; 
  • ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo; 
  • fa affidamento su altri per reperire il denaro al fine di allievare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo.

    Altrimenti detto:

  • Il giocatore sociale ha un approccio al gioco d’azzardo puramente ricreativo.
  • Il giocatore a basso rischio mostra atteggiamenti a rischio che si presentano in poche occasioni e che riguardano la gestione del tempo dedicato al gioco (più è elevato il tempo che si dedica al gioco e più sono elevati i rischi).
  • Il giocatore a rischio moderato presenta per la maggior parte del tempo uno o più comportamenti del giocatore problematico  (ansia, depressione, insonnia, abuso di tabacco/alcol/droghe, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, inappetenza, crisi di sudorazione, tremore, irrequietezza motoria).
  • Il giocatore problematico fatica a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare quanto spende, alterando i comportamenti familiari e sociali, e accusando problematiche fisiche che riguardano: ansia, depressione, insonnia, abuso di tabacco/alcol/droghe, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, inappetenza, crisi di sudorazione, tremore, irrequietezza motoria.

Tuttavia se si chiede aiuto, se ne può uscire. Mauro Croce ricorda che il primo, fondamentale, passo è chiedere aiuto.

Se vuoi puoi scoprire insieme a noi che giocatore sei.

NON CHIAMIAMOLA LUDOPATIA

Ludopatia significa letteralmente “malattia del gioco”, ma sappiamo che il gioco ‘vero’ non è l’azzardo link ad articolo 1 del blog categoria Azzardo live. Quindi il Disturbo da Gioco d’Azzardo o Gioco d’Azzardo Patologico non è la malattia del gioco, ma solo la malattia nella sua forma di dipendenza causata dall’azzardo che gioco non è. Perché il gioco è una delle fondamentali attività umane, come ci hanno insegnato l’Homo Ludens di Johan Huizinga o I giochi e gli uomini di Roger Caillois.

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