Come riconoscere la dipendenza da gioco d’azzardo in un familiare o un amico: segnali, sintomi e cosa fare

da | 4 Luglio 2025

Improvvisamente tuo fratello inizia a chiederti soldi con frequenza. Il tuo partner è sempre più distante, passa notti intere incollato allo schermo del telefono. Tua madre ti dice che mancano dei soldi dal suo conto, ma non sa darti spiegazioni credibili. Potrebbero sembrare piccoli segnali scollegati, ma messi insieme iniziano a disegnare un quadro da investigare il prima possibile: si potrebbe trattare di dipendenza da gioco d’azzardo.

Il gioco d’azzardo patologico è un disturbo serio e riconosciuto dalla comunità scientifica, che colpisce migliaia di persone in Italia, con ripercussioni profonde sulle famiglie, i rapporti affettivi e la salute non solo fisica, ma anche mentale. Capire se si è di fronte  un caso di vera e propria dipendenza non è sempre facile. Spesso il giocatore/la giocatrice stesso nega o minimizza (“è solo un hobby”, “so gestirmi”), mentre chi gli sta accanto si accorge solo gradualmente che qualcosa non va.

È una malattia se si manifestano almeno 4 di questi comportamenti

La psichiatria ci offre linee guida per capire se siamo di fronte a una malattia. Il DSM-5 definisce il “Disturbo da Gioco d’Azzardo” (Gambling Disorder) come una dipendenza comportamentale, equiparata alle dipendenze da sostanze (come alcol o droga), ma con l’oggetto della dipendenza rappresentato dal comportamento di gioco. Per parlare di un vero disturbo da gioco d’azzardo, devono manifestarsi almeno 4 di questi 9 comportamenti nel corso di 12 mesi:

  • La persona è completamente assorbita dal gioco: ci pensa continuamente, anche quando non gioca.
  • Ha bisogno di puntare somme sempre più alte per mantenere lo stesso livello di eccitazione.
  • Ha provato più volte a smettere, ma senza riuscirci.
  • Diventa nervosa, ansiosa o irritabile se non può giocare.
  • Usa il gioco per fuggire da problemi o da stati emotivi negativi (ansia, depressione, senso di colpa, ecc.).
  • Dopo una perdita, vuole subito “rifarsi” (il tipico chasing delle perdite).
  • Mente ai propri cari su quanto gioca o su quanto ha perso.
  • Ha messo a rischio relazioni importanti, lavoro e opportunità per colpa dell’azzardo.
  • Chiede soldi agli altri per coprire debiti o per continuare a giocare.

Almeno o più di 4 di questi segnali e ci troviamo davanti a un problema clinico che necessita attenzione e, spesso, aiuto professionale.

Campanelli d’allarme: quello che potresti notare nella vita quotidiana

Anche se non sei uno psicologo, ci sono molti segnali che puoi cogliere nella vita di tutti i giorni. Si possono dividere in quattro aree: cambiamenti economici inspiegabili, cambiamenti nel comportamento quotidiano, reazioni emotive insolite e sintomi fisici.

Anzitutto chi ha un problema di azzardo spesso nasconde la gravità della situazione finanziaria: per esempio chiede prestiti frequenti senza motivazioni chiare, vende oggetti di valore o non ha più risparmi, inoltre evita di parlare di denaro o di mostrare l’estratto conto. Quando il gioco inizia a dominare tempo e pensieri, chi soffe di dipendenza potrebbe scomparire per ore o stare ore online, quindi trascurare lavoro, studio, hobby, ma anche relazioni amicali e sentimentali. Generalmente mente sul proprio tempo libero o su dove va quando non è a casa.

Chi gioca in modo compulsivo può mostrare reazioni emotive insolite, spesso forte irascibilità, e nervosismo, ma anche ansia. Una forma di irrequietezza diffusa che si manifesta nel tono di voce, nello sguardo e nei movimenti del corpo. Sono sicuramente un segnale anche sbalzi d’umore improvvisi, senso di colpa o vergogna, seppur non dichiarati esplicitamente. Dato che stiamo parlando di una condizione patologica, lo stress emotivo e il ritmo del gioco (specie online) si riflettono anche sul corpo con sintomi fisici cha vanno dall’insonniaa alla conseguente stanchezza cronica, ma anche disturbi digestivi, mal di testa, tensione muscolare, fino a una generalizzata trascuratezza personale.

Come capire se è davvero una dipendenza

Esistono strumenti di screening clinico ampiamente riconosciuti per valutare il rischio di dipendenza da gioco d’azzardo, tra cui il Problem Gambling Severity Index (PGSI) e il Lie-Bet Questionnaire PGSI (Problem Gambling Severity Index):

Il primo è un test composto da 9 domande, utilizzato in ambito clinico e nei servizi pubblici per valutare la gravità dei problemi legati al gioco d’azzardo. Si tratta di uno strumento validato, affidabile e ampiamente utilizzato a livello internazionale sia per lo screening che per la valutazione della severità del disturbo. Le domande riguardano comportamenti come la perdita di controllo, l’inseguimento delle perdite, il bisogno di scommettere somme crescenti e le conseguenze negative del gioco.

Il Lie-Bet Questionnaire consiste in due domande chiave: Hai mai sentito il bisogno di puntare somme sempre più grandi? e Hai mai mentito su quanto giochi? È uno strumento molto rapido e semplice, convalidato per lo screening iniziale di comportamenti problematici di gioco.Se la risposta è “sì” a una o entrambe le domande, si consiglia un approfondimento diagnostico.

Cosa puoi fare se vuoi aiutare il tuo familiare

Affrontare chi soffre di dipendenza da gioco d’azzardo richiede molta delicatezza. È una malattia, non una scelta. Ma è importante anche proteggere te stesso/a,, perché chi vive accanto a un giocatore compulsivo rischia di esserne completamente travolto.

Ecco alcuni passi che puoi seguire:

  1. Parla con empatia, non con rabbia. Evita giudizi. Usa frasi come “Mi preoccupa vederti così”, oppure “Mi sento escluso e vorrei capire cosa sta succedendo”.
  2. Proponi aiuto, non soluzioni imposte. Puoi segnalare professionisti o gruppi di supporto (come Giocatori Anonimi o i SERD della tua ASL e ricordati che noi grazie ai fondi all’8×100 alla Chiesa Avventista offriamo un servizio gratuito online con gli esperti di Vinciamo il Gioco incontri gratuiti oline di supproto psicologico). La persona deve decidere autonomamente di intraprendere il percorso, ma tu puoi fare il primo passo.ì
  3. Proteggi la tua stabilità. Se convivete, metti in sicurezza le finanze comuni. Se subisci pressioni psicologiche o economiche, non sentirti in colpa nel porre dei limiti.
  4. Non fare tutto da solo/a. Cerca una rete: altri familiari, un terapeuta, un gruppo di auto mutuo aiuto per parenti di giocatori. Il carico non può ricadere tutto su di te.

Chi soffre di dipendenza da gioco ha bisogno di essere visto, riconosciuto, sostenuto. Ma ha anche bisogno che qualcuno dica, con gentilezza ma fermezza, che così non può continuare. Riconoscere il problema è già un primo passo verso la guarigione. Chiedere aiuto non è una debolezza, ma un atto profondo di cura verso te stesso e chi ami.

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