Esiste un legame, spesso sottovalutato, tra gioco d’azzardo patologico e dipendenza affettiva o co-dipendenze. Un modo disfunzionale di vivere una relazione affettiva che influisce in modo particolare sui rapporti familiari. Ma che cosa è la co-dipendenza? Come riconoscerla e curarla? Comprendere questo intreccio è infatti fondamentale per aiutare non solo chi gioca in modo compulsivo, ma anche chi gli sta accanto e rischia di ammalarsi insieme a lui o a lei, non di dipendenza da azzardo, ma di un’altra forma di addiction.
Cosa è la dipendenza affettiva o co-dipendenza
La dipendenza affettiva è una condizione psicologica a causa della quale una persona sviluppa un attaccamento eccessivo e disfunzionale verso un’altra persona, generalmente un familiare, e molto spesso il o la partner. Chi ne soffre tende dunque a sacrificare i propri bisogni e la propria identità per mantenere la relazione, anche quando questa è dannosa. Questo tipo di dipendenza è caratterizzato da bassa autostima, paura dell’abbandono e bisogno costante di approvazione. Nonostante il termine che la definisce, non rientra ancora tra le dipendenze senza sostanze o comportamentali; infatti non è riportata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali-DSM 5.
Una particolare forma di dipendenza affettiva è la co-dipendenza. Una condizione multidimensionale che comprende varie espressioni di sofferenza o annullamento di sé, per cui chi ne soffre focalizza le proprie attenzioni unicamente sui bisogni dell’altra persona che nel nostro caso è dipendente dal gioco d’azzardo. Sono sostanzialmente quattro i tratti distintivi che caratterizzano la co-dipendenza:
- investire continuamente la propria autostima nel controllo di sé e dell’altra persona;
- assumersi responsabilità altrui o di situazioni non controllabili, pur di soddisfare i bisogni dell’altra persona;
- stati d’ansia e mancata percezione dei confini tra sé e l’altro;
- abituale coinvolgimento in relazioni con persone con disturbi di personalità, dipendenze, disturbo del controllo degli impulsi o a loro volta co-dipendenti.
Come nasce la co-dipendenza
La dipendenza affettiva spesso ha radici in esperienze infantili di trascuratezza emotiva, abbandono o attaccamento insicuro. Questi vissuti possono portare a una scarsa autostima e a una ricerca compulsiva di approvazione nelle relazioni adulte. Nei familiari di giocatori d’azzardo, in particolare, la co-dipendenza si manifesta attraverso comportamenti di controllo, negazione del problema, giustificazione delle azioni del giocatore e sacrificio dei propri bisogni. Questi comportamenti possono portare a stress cronico, ansia, depressione e isolamento sociale. Ci si può curare percorsi psicoterapeutici mirati a riconoscere e modificare i modelli relazionali disfunzionali, lavorando sull’autostima e sull’autonomia emotiva.
Il legame tra co-dipendenza e gioco d’azzardo
La co-dipendenza è una dinamica comune tra i familiari di persone con dipendenza da gioco d’azzardo. I co-dipendenti spesso assumono il ruolo di “salvatori”, cercando di controllare o coprire il comportamento del giocatore, trascurando i propri bisogni e contribuendo, involontariamente, al mantenimento della dipendenza. Nel contesto dell’azzardo patologico, il familiare co-dipendente: si assume (inconsapevolmente) la responsabilità del problema dell’altro; lo giustifica, lo protegge, copre i suoi comportamenti; si sacrifica e nega i propri bisogni; mantiene, pur senza volerlo, la dipendenza del proprio caro.
La co-dipendenza alimenta così un circolo vizioso che tiene in piedi la dipendenza da gioco. Quando il giocatore o la giocatrice perde il controllo, sprofonda nel debito, nella bugia e nell’illusione di recuperare le perdite, il familiare cerca di “aggiustare” la situazione: copre i debiti, mente agli altri, minimizza i comportamenti… Questo, però, evita le conseguenze reali per chi gioca, rinforzando la dipendenza. Il familiare, a sua volta, sperimenta ansia, senso di colpa, rabbia, vergogna, ma continua a “esserci” a tutti i costi.
Questo loop si verifica, perché anche nei familiari co-dipendenti, come nei giocatori patologici, si attivano i circuiti di ricompensa cerebrale. Secondo alcune ricerche, chi è co-dipendente, infatti, sperimenta un aumento di dopamina quando “aiuta” o “controlla” l’altro ed è spinto da un bisogno compulsivo di essere indispensabile, di “salvare”. Ecco che si crea una dipendenza emotiva dalla relazione stessa.
La co-dipendenza nelle coppie
Nelle coppie la co-dipendenza si manifesta spesso così: uno dei due gioca, l’altro copre, paga i debiti, si umilia, minaccia di andarsene, ma resta; entrambi sono intrappolati in ruoli complementari (salvatore-vittima; controllore-bugiardo); la relazione ruota completamente attorno alla dipendenza. Spesso, la partner (più frequentemente donna) sviluppa sintomi depressivi, disturbi psicosomatici e isolamento sociale.
La co-dipendenza può coinvolgere anche il rapporto genitori-figli
Un genitore assorbito dal problema dell’altro può trascurare i figli che possono diventare a loro volta co-dipendenti, crescendo con la convinzione di dover “salvare” i genitori. Si crea cosi un clima familiare carico di tensione, ansia e disfunzione relazionale.
Differenze tre maschi e femmine nel vivere la co-dipendenza
Le donne sono più frequentemente coinvolte in dinamiche di co-dipendenza, spesso assumendo ruoli di cura e sacrificio all’interno della famiglia. Tuttavia, anche gli uomini possono sviluppare dipendenze affettive, sebbene possano manifestarle in modi diversi, come attraverso il controllo o l’evitamento emotivo. La cura per questo richiede un approccio personalizzato che consideri le specificità di genere e le esperienze individuali.
La cura delle codipendenze nei familiari di giocatori d’azzardo
Il trattamento delle co-dipendenze nei familiari prevede percorsi terapeutici individuali o di gruppo, mirati a riconoscere e modificare i comportamenti disfunzionali. È fondamentale che i familiari imparino a stabilire confini sani, a prendersi cura di sé e a non assumersi la responsabilità della dipendenza del proprio caro.
La co-dipendenza è una dipendenza relazionale che può essere devastante tanto quanto quella dal gioco d’azzardo. Rompere questo schema richiede consapevolezza, supporto e l’accettazione che il cambiamento parte da sé, non dall’altro. Se sei un familiare di una persona con dipendenza da azzardo, non sei solo. Esistono strumenti, gruppi, psicologi e reti pronti ad aiutarti. Non aspettare che tutto crolli: chiedere aiuto è un atto di coraggio e cura, per te e per chi ami. Per questo abbaimo attivato il servizo gratuito di supporto che trovi qui.
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