La RAL (Retribuzione Annua Lorda) media nazionale è di 30.284 euro. La stima è dell’Osservatorio JobPricing, che nel 2022 ha preso come riferimento i lavoratori dipendenti del settore privato. Dunque, senza considerare tredicesime e quattordicesime, una mensilità è pari a circa 2.523 euro. Teniamo a mente questo numero.
I numeri ufficiali del 2022
Il Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), pubblicato ad inizio gennaio, fornisce i dati ufficiali del gioco legale in Italia: soldi giocati, persi, incasso dello Stato. Questa relazione arriva nel secondo semestre di ogni anno e si riferisce all’anno precedente. Nel 2023 la pubblicazione ha subito un ritardo di diversi mesi. I dati dunque si riferiscono al 2022.
Trovi tutti i numeri spiegati bene alla scheda preparata dall’Osservatorio Parlamentare di Avviso Pubblico.
Nel 2022 in Italia si sono giocati ben 136 miliardi di euro con un aumento del 22% rispetto al 2021.
Se dividiamo questa cifra enorme, per il numero dei maggiorenni residenti in Italia – gli unici che possono legalmente accedere al gioco d’azzardo – otteniamo un giocato pro-capite di 2.730 euro. È una cifra superiore ad uno stipendio medio, per di più calcolato su base lorda. Ecco perché dovevi tenere a mente la cifra che abbiamo dato all’inizio!
Di questi 136 miliardi il totale della Raccolta su rete fisica è stato pari a 63 miliardi di euro, mentre la Raccolta online ha toccato quota 73 miliardi. Per Raccolta si intende l’ammontare complessivo delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori. E non è finita: nel 2023 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stima una raccolta prossima ai 150 miliardi di euro, con una raccolta pro-capite che supererà i 3.000 euro.
20 miliardi per Stato e imprese
Dei 136 miliardi di euro raccolti nel 2022 dal comparto del gioco d’azzardo legalizzato, 20.3 miliardi rappresentano la Spesa, ossia le perdite dei giocatori, che corrisponde all’incasso lordo della filiera dell’azzardo. Una parte (11,2 miliardi) è l’incasso dello Stato. Il resto viene distribuito fra concessionari, gestori, esercenti…
Nonostante il gioco online confermi una Raccolta superiore a quella riscontrata sul canale fisico, il sensibile aumento del gettito erariale registrato nel 2022 (+33%), dipende dal notevole aumento della Raccolta fisica (+43%). Questo è dovuto ai decisi aumenti di tassazione imposti agli apparecchi da intrattenimento negli anni precedenti la pandemia e all’alto payout (vincite) del gioco online.
Ma quanti sono 136 miliardi di euro?
Teniamo presente che la manovra finanziaria del Governo per il 2023 è stata di 35 miliardi di euro.
La spesa complessiva per la Difesa prevista per il medesimo anno è pari a 27,7 miliardi.
La spesa per l’Istruzione è prevista a 52 miliardi di euro sempre per il 2023.
Il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale si attesta a 128 miliardi di euro per il 2023.
Al momento la spesa alimentare complessiva, stimata nel 2022, è vicina a 160 miliardi di euro.
Dunque per il momento spendiamo più per mangiare che per azzardare.
Ma per quanto ancora?
Record… inversi
Il gioco d’azzardo ci fa segnare un record: siamo nelle primissime posizioni nella classifica mondiale per diffusione dell’azzardo online, a partire da Calabria, Campania e Sicilia, soprattutto nei centri medi e medio piccoli, proprio dove emergono le maggiori criticità in termini di occupazione e fragilità sociali.
Come evidenzia il Libro Nero. Le Mafie e in Gioco d’azzardo in Italia «esiste una relazione inversa fra la situazione socioeconomica finanziaria e l’incremento della raccolta complessiva dei giochi d’azzardo. All’acutizzarsi della crisi (reale o percepita) corrisponde una crescita della propensione al gioco e una conseguente contrazione dei consumi.
Motore di questa dinamica, alimentata dalla crescente pubblicizzazione dei giochi d’azzardo legali, è l’idea illusoria di una vincita in grado di garantire la risoluzione “in un colpo solo” dei problemi economici correlati alla crisi».
Azzardo: tra legale ed illegale
Nell’online è molto facile che la criminalità organizzata si riesca ad infiltrare; il Libro Nero. Le Mafie e in Gioco d’azzardo in Italia stima che la quota di giocato online illegale è di 19 miliardi di euro che va dunque a sommarsi ai 73 miliardi di quello legale per un totale di 92 miliardi. Tuttavia la zona tra legale e illegale è così grigia che il giocato legale, collegato all’attività delle mafie online, è dai 14,5 ai 16,5 miliardi che fanno parte dei 73.
Secondo la Direzione Investigativa Antimafia le mafie preferiscono l’azzardo, perché è un affare più redditizio di altri, se rapportato agli enormi guadagni e agli scarsi rischi penali.
Secondo l’ADM l’aumento dei numeri – definito come «un trend positivo» – è dovuto all’azione di repressione del gioco illegale. Tuttavia le inchieste giudiziarie dimostrano come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale. Secondo la Procura Nazionale Antimafia, infatti, le organizzazioni mafiose gestiscono circa 20 miliardi di euro, ossia un quinto dell’intero mercato dell’azzardo. Inoltre l’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia calcola che circa mezzo miliardo finisca in operazioni di riciclaggio. Mentre il Libro Nero. Le Mafie e in Gioco d’azzardo in Italia stima il valore del gioco d’azzardo illegale nel 2022 di 33 miliardi di euro che dunque vanno ad aggiungersi ai 136 miliardi per un totale di 169 miliardi.
Cafiero de Raho, vicepresidente della commissione antimafia ha infatti dichiarato che «il gioco legale può essere argine del gioco illegale, ma a condizione di una limitazione complessiva dell’offerta e dei punti vendita. Già da alcuni anni il gioco online è la nuova frontiera di interessi criminali nell’azzardo».
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