Supportare un familiare con un problema di gioco d’azzardo richiede molta comprensione, pazienza e delicatezza. Lo sappiamo bene. Si tratta di un percorso difficile che spesso ci fa provare un senso di fallimento.
Quando finisce un anno e ne comincia uno nuovo, frustrazione e senso di rivalsa si mescolano ad attese e speranze. La tentazione di votarsi ai buoni propositi è perciò molto forte. Spesso però la maggior parte di questi proponimenti, seppure innegabilmente buoni, viene disattesa. Perché la vita è imprevedibile, faticosa e complessa. Nell’anno nuovo esattamente come nel vecchio. In modo particolare per chi è vicino a una persona che gioca d’azzardo in modo problematico o compulsivo.
Per questo motivo ti proponiamo di non concentrarti troppo sui propositi, sui programmi e nemmano sui traguardi, piuttosto ti potrebbe tornare utile fare un onesto bilancio dell’anno passato, senza farti fagocitare da eventuali sensi di colpa o di inadeguatezza. Il passato insegna, ma non è vincolante. Il futuro è da vivere, non da programmare.
Per fare questo potrebbe esserti utile il confronto con chi vive la tua stessa situazione. Ecco perché mettiamo a disposizione gratuitamente il servizio di supporto in collaborazione con Vinciamo il Gioco che trovi qui!
Niente propositi, ma bilanci
Proviamo allora, prima di guardare avanti, a riflettere sull’anno appena trascorso. Il modo migliore è farsi qualche domanda a cui rispondere onestamente. Qui nessuno ti giudica.
- Quali situazioni legate al gioco d’azzardo hanno causato difficoltà o sofferenza in famiglia?
- Cosa è stato fatto per affrontare il problema?
- Quale atteggiamento è stato migliore e ti ha fatto sentire meglio?
- Quali strategie/scelte/azioni hanno funzionato meglio e quali invece meno?
Questo bilancio ti aiuterà a capire cosa mantenere e cosa modificare.
I consigli per il nuovo anno
Proviamo a questo punto a condividere qualche consiglio, affinché i bilanci non si trasformino in buoni propositi, magari irrealisti, ma piuttosto diventino una guida concreta per non sertirti disorientata/o. Si tratta di piccoli passi concreti, da fare uno alla volta. Invece di un generico “Voglio che smetta di giocare”, concentrati piuttosto su step realistici, perché «l’elefante si mangia a pezzettini» come recita un proverbio africano.
1. Anzitutto prenditi cura di te, cercando supporto psicologico così da imparare a gestire lo stress, l’ansia e gli eventuali sensi di colpa.
2. Proponi a chi gioca una consulenza con un professionista specializzato e magari anche un gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ne esistono anche per i familiari.
3. Introduci cambiamenti nella gestione delle finanze familiari.
4. Trova modi per ridurre le situazioni che innescano il gioco, come il tempo libero non strutturato o i conflitti familiari.
5. Non prestare denaro a chi gioca, anche se promette di smettere.
6. Non assumerti responsabilità finanziarie che non ti competono, come pagare debiti di gioco.
7. Rifiuta con fermezza comportamenti manipolatori, spiegando che lo fai per il bene di entrambi.
8. Informati sulla dipendenza dal gioco d’azzardo, sulle sue cause, sui suoi effetti e sulle possibili terapie.
9. Comunica apertamente con chi gioca, esprimi le tue preoccupazioni in modo chiaro, evitando però di giudicare o accusare.
10. Stabilisci dei limiti chiari e coerenti, come ad esempio evitare di prestare denaro o di nascondere le perdite.
11. Costruisci una rete di supporto se le condizioni lo permettono, coinvolgendo amici e familiari fidati.
12. Riconosci e celebra i progressi, anche i più piccoli, per motivare chi gioca e te stesso. A fine anno è il mo,memnto migliore per riconoscere e celebrare i traguardi raggiunti, anche se piccoli.
Ricorda che il cambiamento è un processo graduale e che non puoi costringere il giocatore a cambiare se non lo desidera. Perciò concentrati su ciò che puoi controllare.
Cosa non dimenticare
La dipendenza da gioco d’azzardo è una malattia e non una questione di volontà né un vizio. Il recupero è perciò un processo lungo e difficile, con alti e bassi. La pazienza è fondamentale come l’aiuto professionale che non può mancare. Iniziare un nuovo anno significa anche rinnovare la fiducia in un futuro migliore. Cambiare è possibile, anche se richiede tempo, pazienza e determinazione. Sii gentile, paziente e fiduciosa/o anziuttto con te stessa/o e poi il tuo familiare, ma per prima cosa chiedi aiuto.
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