“Se le dessi questo…”, in mano il ragazzo che si è appena alzato da metà platea ha un gratta e vinci da 5 euro, “…preferirebbe grattarlo o stracciarlo davanti a tutti?”. Federico scende dal palco, prende il biglietto e lo straccia senza esitazioni.
Federico Benuzzi è docente, divulgatore, attore e giocoliere. Tutto quello che fa lo riassume con una frase di Galileo Galilei: “Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e per tre quarti teatro”.
Ci ricordiamo così che il buon Galileo era anche un divulgatore. Oggi chi come Federico sa unire scienza e spettacolo allo scopo di educare, si rende utile proprio come lo sono stati i tanti Galileo della storia che sanno quanto la conoscenza matematica e scientifica vada diffusa per rendere più consapevoli e quindi più sicuri i cittadini per esempio quando vivono in contesti ad alto rischio di addiction.
E così Federico ha deciso di unire le proprie conoscenze scientifiche, frutto di studi e di lavoro, alla sua passione per il teatro, inteso come «Azione politica, non partitica, ossia un modo accessibile a tutti per generare impatto sociale e quindi un cambiamento positivo».
Federico ha iniziato nel 2005 con uno spettacolo sulla fisica: «La sfida è far capire cose difficili senza renderle banali» e da qualche anno si è aggiunto anche il gioco d’azzardo.
Si chiama L’azzardo del giocoliere ed è una conferenza-spettacolo sull’arte della giocoleria e DELLA matematica del gioco d’azzardo per la quale ricordiamo l’intervista che abbiamo fatto a Taxi1729.
Il gioco è gioco, vero. E per riuscire, nel gioco, serve investire energia e tempo. E poi servono conoscenze, abilità, fortuna. Ma la valenza di tutto questo cambia fortemente in base al tipo di gioco: diversissimi sono infatti i giochi di destrezza, dove, aumentando le ore di pratica, si migliora continuamente. E poi c’è l’azzardo che non è un gioco, perché c’è ‘in gioco’ il denaro: più giochi
e più perdi soldi, tempo e salute. Ne L’azzardo del giocoliere metto in scena proprio queste differenze, passando attraverso stupore e divertimento, per arrivare a dare motivazioni forti sul perché non giocare d’azzardo.
Oltre alla conferenza-spettacolo L’azzardo del giocoliere, adatto a tutte le età e con una versione apposta per le scuole, Federico Benuzzi ha scritto anche il libro La legge del perdente, pensato per adulti e adolescenti in cui «racconto la matematica come vaccino contro l’azzardopatia».
Federico Benuzzi, mischiando sapientemente conoscenze e ironia, ci mostra quanto sia davvero importante per tutti noi «sviluppare anticorpi specifici ai rischi dell’azzardo come la cultura matematico-scientifica e la cultura in generale,
ma anche coltivare interessi altri e relazioni sane, per evitare il rischio di cascare nella trappola del gioco che gioco non è.
Ecco perché non ci ho pensato due volte a stracciare il gratta e vinci con cui uno dei miei giovani spettatori mi ha provocato alla fine di una replica de L’azzardo del giocoliere. Questo significa fare i conti con il pubblico».
Ecco anche perché è nato anche Il metodo infallibile, conferenza spettacolo sulla matematica del gioco d’azzardo e sul disturbo da gioco d’azzardo (DGA): «Wilson Mizner, drammaturgo statunitense, sosteneva che “il gioco d’azzardo è il miglior modo di ottenere nulla da qualcosa”. Io aggiungerei che “ottenere nulla” sarebbe già un buon risultato! Giocare d’azzardo non è soltanto inutile,
è soprattutto dannoso. La facile accessibilità
e disponibilità di luoghi e di modi per giocare,
lo sviluppo incontrollato di fenomeni di condizionamento e delle distorsioni cognitive sono tutti fattori il cui impatto potrebbe essere combattuto grazie alla consapevolezza da parte dei cittadini, ma soprattutto alle scelte della politica. Politiche opportune, sviluppo di un comportamento etico diffuso e coerente, investimenti sull’educazione.
Non è un caso se, lo dice l’OCSE, la spesa in gioco d’azzardo diminuisce con l’aumentare della cultura scientifica».
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