I Ser.D sono i Servizi per le Dipendenze patologiche, ossia i servizi pubblici del Sistema Sanitario Nazionale dedicati alla cura, alla prevenzione e alla riabilitazione delle persone che hanno problemi a causa della dipendenza da sostanze psicoattive, come droghe, o da comportamenti compulsivi, come quelli causati dal gioco d’azzardo. Mettono a disposizione molti tipi di interventi, non solo in situazioni problematiche.
Possono rivolgersi al SerD le persone affette da questi disturbi e/o i loro familiari, ma anche gli educatori e gli insegnanti, gli operatori socio-sanitari, le amministrazioni pubbliche e i servizi sociali dei comuni, le comunità terapeutiche, il carcere, le associazioni, enti ed agenzie che abbiano bisogno di indicazioni e consulenze in merito.
Perché è importante rivolgersi ai Ser.D
Adele Minutillo, ricercatrice del Centro Nazionale per le Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, spiega che cosa sono, a cosa servono e perché è importante rivolgersi ai SerD – Servizi Pubblici per le Dipendenze.
https://www.youtube.com/watch?v=qxOcEe29Tvo
Questi servizi sono utili per la cura, la riabilitazione e il reinserimento sociale e lavorativo delle persone che soffrono di una dipendenza sia da sostanza sia da gioco d’azzardo.
Ai Ser.D si possono rivolgere anche i familiari.
Curare e prevenire le dipendenze
Nati negli anni Novanta per occuparsi delle tossicodipendenze – si chiamavano, infatti, Ser.T (Servizi per le Tossicodipendenze) – con il tempo hanno necessariamente dovuto sviluppare nuove competenze, integrate fra loro, per rispondere ai nuovi bisogni di cura e prevenzione delle new addiction. Si sono, infatti, moltiplicate le dipendenze causate sia da sostanze psicotrope sia da comportamenti: disturbo da gioco d’azzardo, dipendenza da internet, shopping compulsivo, dipendenza dalle nuove tecnologie, dipendenza dal lavoro, dall’esercizio fisico, dal sesso, dalle relazioni affettive…
La vera sfida che fa la differenza e che vale per tutti i tipi di addiction è l’intervento precoce, in una parola: prevenzione.
0 commenti