La motivazione: il primo passo per la cura dell’azzardo patologico

da | 5 Settembre 2025

Quando in famiglia c’è qualcuno che ha sviluppato un problema con il gioco d’azzardo, spesso ci si sente smarriti, arrabbiati e impotenti. È normale chiedersi: “Come posso aiutare mio marito/mia moglie/mio figlio?”, “Da dove comincio?”, “Cosa posso fare concretamente?”.

La risposta potrebbe sorprenderti: il primo passo non riguarda direttamente la persona che gioca, ma proprio te. La tua motivazione al cambiamento è il punto di partenza fondamentale per costruire un percorso di benessere personale e poi di sostegno efficace e duraturo.

Non si tratta di egoismo o di mancanza di amore verso chi soffre. Al contrario: prendersi cura di sé è il gesto più generoso che si possa fare. Come in aereo, dove, in caso di problemi durante il volo, si raccomanda sempre di indossare prima la propria maschera dell’ossigeno e poi aiutare gli altri. D’altronde se tu non stai bene, come puoi dare una mano a chi ti sta accanto? Nel caso dell’azzardo ricordiamoci sempre che si tratta di un problema che fa ammalare, anche se in modi diversi, tutta la famigli

Con questo articolo e con i gruppi online gratuiti di sostegno che offriamo in collaborazione con gli esperti di Vinciamo il Gioco, desideriamo accompagnarti a riconoscere l’importanza della tua motivazione personale e nel comprendere come possa diventare il motore di un cambiamento che coinvolgerà tutta la famiglia.

Il coraggio di guardare la realtà: riconoscere il problema

Il primo atto di coraggio non è convincere il tuo familiare a smettere di giocare, ma ammettere a te stesso che la situazione ti sta facendo soffrire. Molti familiari di persone con Disturbo da Gioco d’Azzardo si trovano intrappolati in dinamiche che, senza rendersene conto, mantengono il problema invece di risolverlo.

Forse ti riconosci in una di queste situazioni:

  • Hai coperto debiti o mentito per proteggere la “reputazione” familiare
  • Ti senti responsabile del comportamento di gioco del tuo familiare
  • Hai rinunciato ai tuoi progetti e ai tuoi bisogni per “controllare” la situazione
  • Vivi in costante ansia, oscillando tra rabbia e sensi di colpa
  • Ti sei isolato da amici e parenti per vergogna.

Riconoscere questi schemi non significa giudicarti o colpevolizzarti. Hai fatto quello che pensavi fosse giusto con le risorse che avevi a disposizione. Ora, però, è il momento di chiederti: “Quello che sto facendo sta davvero aiutando? E soprattutto, come sto io?”

Il problema del gioco d’azzardo non appartiene solo a chi gioca: coinvolge tutta la famiglia. Per questo motivo, il cambiamento deve iniziare anche da te, non solo dalla persona che gioca.

La tua motivazione è il motore del cambiamento

La motivazione al cambiamento si costruisce su due pilastri fondamentali: l’importanza che attribuisci al cambiamento e la fiducia nelle tue capacità di attuarlo.

Perché è importante che tu cambi?

Prima di aiutare gli altri, è essenziale che tu comprenda perché vale la pena intraprendere questo percorso. Rifletti su queste domande:

  • Quali vantaggi avresti se imparassi a gestire diversamente questa situazione?
  • Come sarebbe la tua vita se non fossi più costantemente preoccupato per il gioco del tuo familiare?
  • Cosa potresti recuperare – serenità, progetti, relazioni – che ora hai messo in secondo piano?
  • Che esempio vorresti dare ai tuoi figli o alle persone che ti stanno vicino?

Molti familiari scoprono che, motivandosi al cambiamento, non solo migliorano la propria qualità di vita, ma creano anche le condizioni migliori per sostenere davvero chi gioca d’azzardo. Quando smetti di inseguire, controllare e coprire, spesso la persona che gioca si trova finalmente di fronte alle conseguenze reali delle sue azioni.

Puoi davvero farcela?

La fiducia nelle proprie capacità è il secondo elemento chiave. Forse in questo momento ti sembra impossibile cambiare dinamiche che si sono cristallizzate nel tempo, ma ricorda:

  • Non sei solo: migliaia di famiglie hanno affrontato situazioni simili e hanno trovato un equilibrio
  • Hai già dimostrato una grande forza nel sostenere situazioni difficili
  • Non devi cambiare tutto subito: ogni piccolo passo conta
  • Esistono strumenti concreti e professionisti specializzati che possono guidarti: dai Ser.D diffusi su tutto il territorio ai gruppi di Giocatori Anonimi e alle tante associazioni che ofrrono supporto come Vinciamo il Gioco.

La motivazione non è un interruttore che si accende una volta per sempre. È normale che ci siano momenti di scoraggiamento o di dubbio. Quello che conta è riaccendere la motivazione ogni volta che si affievolisce.

Un percorso fatto di tappe, non di miracoli

Il cambiamento non avviene dall’oggi al domani, ma attraverso fasi specifiche che è importante riconoscere. Comprendere in quale fase ti trovi ti aiuterà a essere più paziente con te stesso e a orientare meglio le tue energie.

Le fasi del tuo percorso di cambiamento:

Pre-contemplazione: “Non è un problema mio” In questa fase potresti ancora pensare che il problema riguardi solo chi gioca. È normale: spesso arriviamo a riconoscere il nostro coinvolgimento solo dopo aver tentato mille soluzioni che non hanno funzionato.

Contemplazione: “Forse dovrei fare qualcosa di diverso”. Cominci a chiederti se il tuo modo di reagire sia davvero efficace. È il momento in cui nascono domande come: “E se provassi un approccio diverso?”

Determinazione: “Voglio cambiare, ma come?” Hai deciso che vuoi modificare il tuo approccio, ma non sai ancora bene da dove iniziare. È il momento perfetto per cercare informazioni e sostegno.

Azione: “Sto mettendo in pratica nuove strategie”. Inizi concretamente a modificare i tuoi comportamenti: forse smetti di coprire i debiti, o decidi di dedicare del tempo a te stesso.

Mantenimento: “Continuo su questa strada”. Hai trovato un nuovo equilibrio e lavori per mantenerlo nel tempo, anche di fronte alle difficoltà.

È importante sapere che è normale fare avanti e indietro tra queste fasi, magari tornare indietro per poi ripartire con maggiore consapevolezza. Non è un fallimento, è parte del processo. Ne abbiamo parlato con la dotto.ssa Crostona Sovarzi.

Cosa puoi fare oggi stesso

La motivazione si nutre di azioni concrete. Ecco alcuni primi passi che puoi compiere da subito:

Cambia le dinamiche:

  • Smetti di fare domande sul gioco se finora hanno portato solo a litigi
  • Non coprire più le conseguenze del gioco d’azzardo (debiti, bugie, appuntamenti mancati)
  • Stabilisci un confine chiaro su quello che sei disposto a tollerare e comunicalo con fermezza, ma senza aggressività.

Cerca supporto:

  • Informati sui servizi territoriali dedicati alle famiglie di ludopatici
  • Considera l’idea di un percorso di sostegno psicologico individuale o di gruppo
  • Contatta associazioni specializzate come quelle che operano nel settore delle dipendenze.

Ricorda: il tuo benessere non è negoziabile. Non è egoismo, non è abbandono del tuo familiare. È la premessa indispensabile per costruire relazioni più sane e per offrire un aiuto davvero efficace.

Il percorso può sembrare lungo e impegnativo, ma ogni passo che fai verso il tuo equilibrio è anche un passo verso la possibilità di un futuro migliore per tutta la famiglia. La tua motivazione è il seme da cui può nascere un cambiamento autentico e duraturo.

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