Quando lavori oltre il dovuto, non vai in ferie né chiedi permessi, anche se ne hai bisogno. Quando il tuo pensiero rimane imprigionato dalle scadenze, dagli appuntamenti, dall’agenda… potresti soffrire di workaholism, ossia di dipendenza da lavoro (una delle tante dipendenze comportamentali).
Però se sei un trader finanziario e le tue giornate sono completamente assorbite dalle ricerche di mercato, dalla revisione dei dati oppure dalla necessità di investire, il problema si chiama dipendenza da trading. Una addiction che sta aumentando, anche a causa dell’online.
La fluidità del web, infatti, così pervasiva della nostra quotidianità, favorisce la normalizzazione di diverse attività progettate in modo additivo. Il trading patologico infatti è stato ampiamente documentato dalla pratica clinica, tanto che esistono programmi di riabilitazione dedicati.
Che cosa è il trading online
Il trading online è l’attività di compravendita di strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, valute e materie prime, tramite un broker online. Questa pratica consente agli investitori di accedere ai mercati finanziari in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.
Il trading online è come il gioco d’azzardo
Giocare in borsa è un po’ come giocare con il banco. Sempre di azzardo si tratta, tanto che Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea ha dichiarato che le criptovalute «dovrebbero essere trattate come il gioco d’azzardo, poiché sono attività speculative che non svolgono nessuna funzione socialmente o economicamente utile… Gli investitori acquistano le criptovalute con l’unico obiettivo di rivenderle a un prezzo più alto. In realtà, sono un gioco d’azzardo mascherato da bene di investimento». Tuttavia «non è probabile che scompaiano perché la gente ha sempre giocato d’azzardo. E nell’era digitale è probabile che le criptovalute continuino a essere un veicolo per il gioco d’azzardo».
Se parliamo di trading online, infatti, il discorso è inevitabilmente connesso anche con le criptovalute. Entrambi sono a tutti gli effetti una scommessa, dunque, esattamente come fa qualunque gioco d’azzardo, possono creare dipendenza, proprio come ci ha spiegato la dott.ssa Giulia Tomasi.
Il trader online prova le stesse sensazioni del giocatore d’azzardo
Alcuni meccanismi del gioco d’azzardo sono simili a quelli indotti dal trading online: l’adrenalina, fare previsioni senza la certezza del risultato… e poi la promessa di guadagni che ‘cambiano la vita’. Insomma il classico ‘vincere facile’ che il mercato e il marketing adattano a sempre più ambiti della nostra vita. Inoltre l’apparente facilità della pratica di trading e la illusoria promessa di guadagni rapidi, facili e abbondanti è una trappola irresistibile per molte persone, soprattutto giovani e giovanissimi. Non sono ormai più rari i casi di tredicenni che entrano nel mercato delle criptovalute, dove la perdita (frequente) di grandi somme è diventata una forma di intrattenimento. Una sorta di montagne russe virtuali. Un’altra somiglianza con l’azzardo è il fatto che non si possano prevedere con certezza tutti i possibili esiti di un investimento, le variabili in campo sono troppe, gli investitori non partono dallo stesso livello, la pallina dunque di questa metaforica roulette non è gestibile con le sole conoscenze economico-finanziarie che pure sono indispensabili, quando si fanno investimenti.
Diverse ricerche hanno rilevato che la maggior parte di chi fa trading online perde. Una analisi del 2022 condotta dal Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito ha rilevato che il 76% dei trader retail ha perso denaro nel trading online, mentre uno studio del 2021 condotto dalla Financial Industry Regulatory Authority (FINRA) degli Stati Uniti ha rilevato che il 70% dei trader retail ha perso denaro nel trading online. Le percentuali di perdita ovviamente si alzano per i trader dilettanti. Una ricerca del 2020 condotta dalla University of California a Berkeley, infatti, ha rilevato che il 90% dei trader dilettanti perde denaro nel trading online.
Cosa sono le criptovalute
Le criptovalute sono valute digitali o virtuali che utilizzano la crittografia per proteggere le transazioni. Anziché avere un’autorità emittente o regolatrice centrale, le criptovalute utilizzano un sistema decentralizzato per registrare le transazioni ed emettere nuove unità. Il termine criptovaluta o criptomoneta è l’italianizzazione del termine inglese cryptocurrency e si riferisce a una rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia. La criptovaluta più famosa è il Bitcoin. Il mercato delle criptovalute è particolarmente vulnerabile a shock, instabilità e frodi.
I casinò crittografici sono siti web in cui i giocatori possono acquistare criptovalute come Bitcoin ed Ethereum, per poi utilizzarle in giochi d’azzardo online… Qui è alto il rischio che giocare con la criptovaluta presti il fianco alla criminalità organizzata. Infatti in alcuni casinò c’è la possibilità di pagare con wallet che supportano gli asset virtuali. Dunque chi gioca con la criptovaluta di fatto fa un’ulteriore scommessa, dato che il loro valore è soggetto a forti e frequenti oscillazioni.
Cosa c’entra il trading online con le criptovalute
Le criptovalute sono spesso utilizzate come mezzo di pagamento per beni e servizi online, ma possono anche essere usate come investimento, in quanto i loro prezzi sono spesso volatili. Gli exchange di criptovalute sono piattaforme online che consentono agli utenti di acquistare, vendere e scambiare criptovalute, dunque gli investitori possono utilizzare il trading online per acquistare e vendere criptovalute, mentre i trader possono avvalersi del trading online per speculare sui movimenti dei prezzi delle criptovalute che sono rischiose e additive, in quanto sono, nella loro sostanza, vere e proprie scommesse.
Come capirci qualcosa…
Il trading online e il mercato delle criptovalute sono attività complesse per le quali servono competenze ed esperienza. La base da cui partire per avere consapevolezza del tema e di come avvicinarsi o starne lontani è una sana educazione finanziaria per la quale ti rimandiamo qui.
Sono molti gli influencer in rete che promettono di avere la ricetta giusta per guadagnare velocemente e in modo semplice. Ma bisogna fare molta attenzione. Anche se la figura dell’influencer finanziario sta prendendo sempre più piede in Italia, servono conoscenze economico-finanziarie per capire se chi ci troviamo davanti – o meglio sullo schermo – sia attendibile o meno. In caso di dubbi, meglio non fidarsi. Si chiamano FinInfluencer. La Francia per loro vuole chiedere un patentino. In Italia al momento non c’è nessun controllo sulla veridicità delle informazioni che gli influencer divulgano. Dal 2016 c’è tuttavia un sistema di paletti per contenere il fenomeno, opera dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap).
Intanto Il Comitato del Tesoro del Regno Unito ha chiesto di regolamentare il trading di criptovalute come una forma di gioco d’azzardo e non un servizio finanziario. Ha spiegato che le valute digitali come Bitcoin ed Ether non hanno «nessun valore intrinseco e nessuno scopo sociale utile». Non solo, rappresentano anche un «rischio significativo» a causa della enorme volatilità dei prezzi, l’oscillazione in periodi brevi rende gli investimenti estremamente rischiosi. Secondo l’agenzia fiscale britannica HM Revenue & Customs, circa il 10% dei maggiorenni del Regno Unito ha investito in criptovalute. Una ricerca presentata dai parlamentari ha mostrato che il 40% degli utenti sono uomini sotto i 35 anni, e per lo studio sono loro il profilo più a rischio.
Secondo i dati di Plus24 di Buzzoole, azienda che si occupa di influencer marketing, in Italia, nel 2023, si sono prodotti circa 1 milione di contenuti di carattere economico-finanziario, anche se soltanto l’1% di questi è stato sponsorizzato. Sono numeri bassi se paragonati agli influencer che vanno di più, ossia quelli che si occupano di cibo, moda, viaggi e cosmetica, eppure i FinInfluncer stanno pian piano affollando Instagram, TikTok, Telegram e Youtube.
La dipendenza da trading online e criptovalute
Il prezzo delle criptovalute sale e il tuo è un trade vincente, la scarica di adrenalina che senti è dovuta alla dopamina che provoca una sensazione di piacere. Ti ricorda qualcosa? Esattamente quello che prova chi gioca d’azzardo.
Lo spiega molto bene Aaron Sternlicht, terapeuta newyorkese, che definisce la dipendenza da trading di criptovalute come «la compulsione patologica persistente o ricorrente e l’ossessione di adottare un comportamento d’investimento o di trading di criptovalute, nonostante le conseguenze negative per le aree personali e/o professionali, come perdite finanziarie, interruzione delle relazioni, problemi di carriera, problemi di salute mentale e altre ripercussioni». Il corpo produce un neurotrasmettitore chiamato dopamina, che il sistema nervoso utilizza per trasmettere messaggi tra le cellule nervose. «La volatilità delle criptovalute, unita al fatto che possono essere scambiate 24 ore su 24, 7 giorni su 7, può provocare un aumento eccessivo e regolare di dopamina. Questo rende le criptovalute molto più coinvolgenti di altri asset, come le azioni».
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