Se hai un problema di dipendenza e ti rivolgi a uno dei servizi territoriali dedicati, ossia i Ser.D, non avere paura di venire additato come ‘un tossico’. Gli anni Novanta sono finiti, ma le dipendenze no; e purtroppo il percepito delle persone fatica ad evolversi.
Oggi le dipendenze si sono moltiplicate e non solo quelle da sostanza (droghe, alcol, tabacco, psicofarmaci) ma anche quelle comportamentali (azzardo, internet, cibo, shopping, sesso, lavoro…).
Eppure, nonostante l’informazione che dovrebbe contribuire a diminuire lo stigma sociale, ad aumentare la sensibilizzazione, ancora troppe persone con dipendenza non chiedono aiuto.
Dobbiamo invece essere consapevoli che le dipendenze oggi riguardano trasversalmente tutta la popolazione, a qualsiasi ceto sociale, economico e culturale appartenga. Si tratta di un vero e proprio problema di salute pubblica.
Nessuno si salva, se non chiede aiuto
Ai Servizi per le dipendenze patologiche (Ser.D) diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale si accede direttamente, cioè senza l’impegnativa del medico e senza lista di attesa; nel giro di 48-72 ore viene fissato il primo incontro che è gratuito. Si prende appuntamento di persona, al telefono o via mail, e si può chiedere di mantenere l’anonimato.
L’equipe terapeutica è multidisciplinare, dunque è generalmente formata da psichiatra, tossicologo, psicoterapeuta, educatore, assistente sociale e infermiere. Spesso ci sono anche i collegamenti con
i centri anti-usura o comunque con avvocati ed esperti che aiutano nei casi di sovraindebitamento. Il problema delle dipendenze infatti è complesso e va affrontato su più fronti, sanitario, psicologico e sociale.
I percorsi terapeutici sono sempre a scopo riabilitativo individuale, anzitutto a livello ambulatoriale.
Se necessario vengono anche offerti trattamenti farmacologici per controllare per esempio i sintomi di astinenza,o con psicofarmaci, soprattutto quando è necessario anche un percorso di psicoterapia che può essere sia individuale che di gruppo. I Ser.D. mettono poi a disposizione anche percorsi di psicoeducazione
per aiutare a prendere coscienza della condizione patologica e a gestire sintomi che sono rivolti in modo dedicato anche ai familiari che sappiamo essere parte integrante nel percorso di cura di chi soffre di addiction, ma che allo stesso tempo hanno bisogno a loro volta di un supporto. Importanti sono anche i gruppi di mutuo aiuto sia per chi è malato sia per i familiari.
Quando si rileva necessaria una riabilitazione più intensiva, allora la persona con dipendenza viene indirizzata a un centro che può essere diurno oppure di ricovero per un periodo di tempo limitato.
Dove chiedere aiuto
l Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha realizzato piattaforme interattive dedicate alla dipendenza da fumo, da cibo, da internet e da gioco d’azzardo, con le mappe sui centri di aiuto a cui rivolgersi, materiale informativo e numeri verde che offrono ascolto e counseling:
- smettodifumare.iss.it (con test di conoscenza su tabacco e nicotina e sui rischi per la salute)
- piattaformadisturbialimentari.iss.it
- dipendenzainternet.iss.it
- usciredalgioco.iss.it (con test di autovalutazione).
Per ogni centro selezionato si forniscono indirizzo, contatti, sito web, orari, responsabile, equipe, tipo di trattamenti offerti e modalità di accesso. L’elenco dei servizi per le dipendenze (Serd/Sert), distinti per Regione, è disponibile invece sul portale del dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri (www.politicheantidroga.gov.it).
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