Non chiamatela Ludopatia
Per definire la malattia da gioco d’azzardo o addiction da gambling o dipendenza da azzardo, la parola ‘ludopatia’ è sbagliata, anche se molto usata. Il termine corretto è Disturbo da Gioco d’Azzardo
Per definire la malattia da gioco d’azzardo o addiction da gambling o dipendenza da azzardo, la parola ‘ludopatia’ è sbagliata, anche se molto usata. Il termine corretto è Disturbo da Gioco d’Azzardo
Il divieto di pubblicità al gioco d’azzardo è stato introdotto nel 2018 con il Decreto Dignità, ma in tv e online è sistematicamente aggirato, per esempio con la diffusione di siti di notizie sportive gestiti dagli stessi bookmaker e con la comparazione delle quote dei risultati prima delle partite
Tutto quello che c’è da sapere su calcio, calciatori, gioco d’azzardo e disturbo da gioco d’azzardo ce lo spiega Paolo Jarre, uno dei migliori esperti di azzardo in Italia
Sono i diversi i motivi che spingono anche calciatori famosi e milionari a giocare d’azzardo. Anche loro perdono, si indebitano, cadono nelle mani della criminalità organizzata e si ammalano di disturbo da gioco d’azzardo
Il Decreto dignità conteneva disposizioni sul divieto di pubblicità di giochi e scommesse; nel corso dell’iter parlamentare sono stati approvati alcuni emendamenti che disciplinano altre misure di contrasto del disturbo da gioco d’azzardo. Notizie positive, ma anche criticità
C’è un aumento progressivo del gioco problematico e di quello patologico fra i giovani come spiega Andrea Gnemmi, psicologo e psicoterapeuta che lavora alla prevenzione del Disturbo da Gioco d’Azzardo per l’Associazione Contorno Viola di Verbania
Lo sportello che a Milano mette in contatto i giocatori d’azzardo e le famiglie con i servizi territoriali per le dipendenze
Per un fenomeno come il gioco d’azzardo serve un progetto come Game-L-Over che è rivolto a tutta la popolazione. Lo scopo è ambizioso, ma necessario: generare un effetto virale a livello di conoscenza e di sensibilizzazione per una reale prevenzione
Gli ultimi dati a disposizione ci danno l’idea della grandezza di quella che ormai non possiamo più soltanto chiamare ‘infiltrazione’ della criminalità organizzata nel comparto del gioco d’azzardo. Si tratta di un vero e proprio mercato… nero.